Metafora dell'esca: una via per confrontare due generazioni

Ero al telefono con mio padre e gli raccontavo cosa facevo il blog, quali ambiti mi stavano interessando al momento, in particolare le metafore dell'esca artificiale. Lui, allora, mi propone la sua opinione: la donna. Io gli rispondo che a io parere era una visione veramente tanto maschilista e la chiudo li; poi, però ci ripenso. O meglio, sono ancora convito che sia una visione maschilista della faccenda e della parola esca, ma non posso negare che questa accezione ha senso, soprattutto per chi come lui è cresciuto con le immagini di Brigitte Bardot, che mostrando molto meno delle veline dei nostri giorni provocava molto di più. Allora si not come un significato, quale quello dell'"adescatrice di uomini", normale nella metà del novecento, diffuso anche nell'immaginario pubblicitario, sia caduto in disuso, anzi, ancor meglio, sia divenuto volgare e offensivo. Vi propongo alcune letture, allora, che mi hanno aiutato a farmi una mia opinione, buona lettura.

https://www.fanpage.it/6-maggio-1967-scandalo-in-vaticano-claudia-cardinale-in-minigonna-dal-papa/

http://www.iodonna.it/attualita/appuntamenti-ed-eventi/2016/04/13/50-anni-fa-nasceva-definizione-swinging-london-aprile-1966-sul-time/?refresh_ce-cp

http://www.fabiosroom.eu/it/canzoni/la-citta-vecchia/

http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/10/25/news/no-alla-pubblicita-sessista-1.312705

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